I bambini hanno bisogno della natura: procuriamoci le castagne e le mele, poi accendiamo il fuoco – per gli adulti invece vin brulé!
Siamo andati a raccogliere le castagne, abbiamo fatto il vin brulé per gli adulti, raccolto un po' di ramaglie per il fuoco, pulito e farcito le mele, avvolto dei sacchetti di carta e i bambini hanno fatto un aquilone – poi abbiamo acceso il fuoco e ci siamo divertiti un mondo!
Abbiamo preso delle pentole colorate e le abbiamo riempite di castagne – è stato divertente raccoglierle nel bosco!
“Quando i bambini smettono di collaborare, può essere perché hanno collaborato già troppo a lungo, oppure perché è stata ferità la loro integrità. Ma mai perché non volessero collaborare,” dice l'esperto di vita familiare danese Jesper Juul. La domenica scorsa è stata una splendida occasione per far collaborare la famiglia intera, parenti e amici inclusi. E che cosa ha a che fare tutto ciò con le decorazioni e gli addobbi per la nostra casa e il giardino? Beh, tanto! La casa è perfettamente decorata solamente quando tutti al suo interno si sentono bene e hanno la possibilità di collaborare.
I bambini hanno bisogno della natura, dove hanno la possibilità di percepire il proprio corpo, verificare le proprie facoltà e abilità. Braccia e gambe sono ogni giorno più lunghe e perennemente in cerca di un poligono dove correre, arrampicarsi, verificare la resistenza dei rami di nocciolo e sentire gli elementi della natura sulla propria pelle. Il picnic con le caldarroste è un'esercitazione per i loro occhi per avvistare i lucidi frutti nell'erba e le ramaglie adatte per attizzare il fuoco. Le gambe devono essere ben allenate per correre su e giù per la collina, le braccia forti per portare tutto l'occorrente sul posto. Certo, i pantaloni e le scarpe si sporcheranno, forse ci sarà qualche strappo, e anche i graffi e i bernoccoli sono quasi delle conseguenze obbligatorie delle avventure di questo genere.
La raccolta delle castagne è un'occasione per giocare con gli amici e scoprire la natura.
Le castagne tra le mani: sono belle lucide e i loro colori sono pieni di sfumature!
Il sole autunnale rallegra la giornata all'aperto, anche gli adulti apprezzano sempre di più l'idea di passare la domenica in compagnia.
I nostri figli – erano una decina, giusti giusti per contarli sulle dita di entrambe le mani, dal piccolino che gattonava a quelli grandi grandi – erano proprio contenti di farsi da soli i sacchetti per le caldarroste. La più grande ha fatto anche un bel aquilone di carta velina.
Fare un aquilone rosso è un bel diversivo.
Il fuoco è stato attizzato dai bambini, sotto il controllo degli adulti ovviamente, ma il lavoro più grande è stato fatto proprio da loro. Un'occasione piuttosto rara per i bambini moderni, tirati su con l'elettricità e l'elettronica! Sono prudenti, abbiamo affidato loro la giusta dose di responsabilità.
Sono pochi i bambini che in questi tempi hanno la possibilità di attizzare il fuoco – sotto la supervisione degli adulti, ovviamente.
Una mela allo spiedo? Ehm, fuori è un po' annerita, ma all'interno è bella profumata. Stamattina abbiamo levato i torsoli alle mele e le abbiamo farcite con la ricotta e l'uvetta. Poi le abbiamo avvolte nella carta stagnola e le abbiamo cotte in forno. I bambini le hanno scaldate accanto al fuoco.
Le mele al cartoccio sono una prelibatezza dell'autunno.
Il fuoco è magico tanto per gli adulti quanto per i bambini. Mentre brucia la legna, ci fa luce e ci scalda. I bambini sono ammagliati, e noi insieme a loro riviviamo la nostra infanzia. Quante mani stanno girando le caldarroste! L'odore del fumo si sta insinuando nei capelli e nei vestiti.
Le caldarroste si sono fatte desiderare e nel frattempo avevamo tutti addosso l'odore del fumo.
La mela allo spiedo – ok, ci siamo, ma le castagne infilzate invece scoppiavano e cadevano nel fuoco. Adesso lo sappiamo: le castagne non si possono arrostire allo spiedo! Una lezione unificata di fisica, chimica, gastronomia e lavoro di gruppo. I bambini sono contenti perché non abbiamo fretta di andare da nessuna parte e per ogni faccenda ci prendiamo tempo a sufficienza. Noi adulti invece per un po' abbiamo smesso di interpretare il ruolo di quelli che sanno tutto e controllano tutto, aiutando solamente lo stretto necessario.
L'arrivo delle caldarroste è stato preceduto dal loro profumo, mmm, chi potrà resistere?
La più grande si mette a contare: a ognuno venti caldarroste. Le mette nei sacchetti di carta che abbiamo decorato con un foglio di carta velina rossa e un po' di rafia. Mangiamo le mele e le castagne, mentre la carbonella pian pianino si spegne. Poi un'azione per proteggere la natura: i maschi fanno pipì sul fuoco. Così non ci sarà il pericolo che di notte bruci qualcosa.
Guardare il fuoco è sempre affascinante, perché non farne partecipi anche i bambini?
“Qual è la cosa che ti è piaciuta di più?” chiediamo al piccolo collaboratore stanco e fuligginoso. Nei suoi occhi compare un luccichio: “Quando abbiamo fatto la pipì. Non sapevo che il fuoco si potesse spegnere così.” Questo picnic è stato bello anche perché abbiamo potuto guardare i nostri figli, senza avere fretta o qualcosa in particolare da fare. Per farlo ci siamo procurati l'occorrente: le buone vecchie galosce, una cesta di castagne, delle pentole smaltate e un numero sufficiente di tazze per il brulé e il the, mele, un terreno dove sia possibile accendere un fuoco, una vecchia teglia perforata, un coltello, forbici e un po' di carta. Poi abbiamo preso anche un po' di tempo senza dover avere fretta, la disponibilità a collaborare, delle parole rispettose, tutte le nostre capacità di improvvisazione e d'aiuto, sorrisi e buona volontà.
E abbiamo ottenuto un picnic a base di caldarroste megagalattico. Lo proponiamo anche a voi per questo weekend, non importa se forse non ci sarà un sole così intenso e non avrà luogo su un prato così bucolico, vale la pena di provare!
Styling: Matejad e Kiki
Realizzazione: dieci bambini
Foto: KB